19 Gennaio 2014
Samanta La Manna
VIVERE GREEN
19 Gennaio 2014
Samanta La Manna

Il doppio danno delle pellicce: sempre più marchi di moda dicono no

Sempre più aziende di abbigliamento aderiscono allo standard internazionale 'Fur Free', coordinato in Italia dalla LAV: questa la scelta anche di Miniconf 

Non sono ancora definitivamente passate di moda, ma sempre più marchi e aziende ne prendono le distanze. La pelliccia cosiddetta "naturale", ovvero di origine animale, non implica soltanto indossare animali morti, che perlopiù subiscono trattamenti atroci per essere sfoggiati in questa forma.
Anche in fase di lavorazione, infatti, implica trattamenti chimici con sostanze tossiche, che possono rimanere in forma residua sul capo indossato, oltre ad essere causa di elevato impatto ambientale durante le fasi di alimentazione e gestione degli animali in allevamento, così come per la manutenzione e pulizia del capo finito e indossato.
Per accrescere la sensibilità sulla questione è nato lo standard internazionale 'Fur Free' - che in Italia è coordinato dalla LAV (Lega Anti-Vivisezione) -, che fa sì che sui capi di abbigliamento in eco-pelliccia venga applicato, il cartellino "Fur Free Company", che permetterà ai consumatori di identificarli facilmente.
Ha appena aderito all'iniziativa Miniconf, azienda toscana di abbigliamento per bambini che continua nel suo impegno nel promuovere la moda sostenibile e dice addio per sempre alle pellicce di origine animale. In particolare l'azienda ha scelto di utilizzare prodotti tessili alternativi: in commercio esistono materiali (fibre sintetiche ma anche vegetali) che replicano con estrema accuratezza la pelliccia vera, assicurando anche una filiera produttiva più ecologica, come dimostrato dagli studi di LCA (Life Cycle Assessment) pubblicati dalla LAV nel 2011 e 2013.
"Una scelta di grande valore etico", commenta Simone Pavesi, responsabile LAV 'Campagna Pellicce', "che offre a Miniconf la possibilità di collaborare con la "Fur Free Alliance", la coalizione internazionale delle principali associazioni impegnate contro lo sfruttamento degli animali per la loro pelliccia, rappresentata in Italia dalla LAV. Con l'adesione allo standard, Miniconf è stata così inserita nell'elenco delle aziende virtuose e pubblicato sul sito tematico della LAV www.nonlosapevo.com e sul portale www.furfreeretailer.com".

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