Il brand ecologico Carmina Campus unisce in un ideale collegamento green Italia, Africa e Giappone
Da quando nel 2006 Ilaria Venturini Fendi ha lasciato l’azienda di famiglia, ha scelto di scommettere su un progetto che unisse lavorazioni artigianali made in Italy a materiali di riuso e riciclo. È nata così Carmina Campus, una collezione di borse, accessori e forniture che coniuga l’idea di moda etica e sostenibile, a basso impatto ambientale, con la grande tradizionale artigianale italiana e i suoi saperi antichi.
La sfida è creare con rifiuti, fondi di magazzino e pezzi vintage oggetti glamour dal grande appeal. Interruttori elettrici diventano così scintillanti Switch bag; cartelle colori si trasformano in morbide Soft Bag; ritagli di pelle e tappi di bottiglia lavorati a intarsio si tramutano in preziose Pyramid bag. Ready made che raccontano una nuova storia, oggetti che, decontestualizzati e rielaborati, acquistano un nuovo senso e un nuovo significato.
Ora una selezione di borse Carmina Campus della linea 100% Made in Africa e una che utilizza materiali di riciclo. Con queste due proposte, all'insegna della moda sostenibile, Ilaria Venturini Fendi porta in Giappone il suo brand.
I primo appuntamento, sabato 15 marzo, in occasione del secondo anniversario di Dover Street Market Tokyo, ha visto protagoniste le borse della linea 100% Made in Africa; il secondo, domenica 16 marzo, sempre a Tokyo, una collezione a tiratura limitata di 200 pezzi, realizzata in Italia da Carmina Campus per i grandi magazzini Takashimaya. Per questa collezione sono stati usati le sciarpe scartate, perché con piccole imperfezioni, del brand francese Epice, e un materiale fatto in Mali con cotone organico misto a sottili strisce di plastica riciclata.
Ilaria Venturini Fendi unisce così in un ideale collegamento green ltalia, Africa e Giappone, arricchendo le specifiche artigianalità di suggestioni, competenze, ricchezze reciproche.