Il gruppo Canepa sceglie un impianto industriale che riduce l'utilizzo d’acqua fino a 12 volte e taglia del 90% i consumi di energia
“Goccia dopo goccia nasce un fiume”, diceva un’ormai vecchia canzone dello Zecchino d’oro. A guardarla con la distanza che si confà al mondo dei grandi, si capisce quanta saggezza c’è in quella filastrocca. Se ciascuno, nel suo campo, assumesse comportamenti responsabili, già sarebbe sufficiente per far prendere alle cose un andamento diverso. E quando questo succede, fa bene raccontarlo.
È il caso del gruppo Canepa, leader mondiale nella tessitura serica di fascia alta, che ha scelto di dotarsi di un nuovo impianto industriale che dà un occhio di riguardo alla sostenibilità. Realizzato nella salentina Melpignano, consente di ridurre il consumo d'acqua fino a 12 volte e di ridurre del 90% i consumi di energia. Il nuovo impianto, cofinanziato dalla Regione Puglia con fondi europei, occupa oggi 100 persone e, a regime, assicurerà 115 posti di lavoro. Il finanziamento del nuovo impianto produttivo è stato reso possibile da un contratto di programma stipulato da Canepa con la Regione Puglia.
L’avanzamento del progetto, che coinvolge il CNR Ismac di Biella, utilizza una sostanza di origine naturale, atossica, biocompatibile e biodegradabile, ottenuta dalla chitina, proteina nello scheletro esterno dei crostacei, è stato presentato nel corso di un’incontro alla fiera del tessile Milano Unica.
"Nel mondo - ha scritto in una nota Carlotta Saibene Canepa - va crescendo la consapevolezza che il benessere individuale è sempre più condizionato dalla qualità dell'ambiente in cui si vive e da quello che si indossa. Anche il concetto di qualità di un tessuto si va di conseguenza evolvendo. Funzionalità e confort elevati diventano, così, anche il risultato di processi produttivi e di prodotti innovativamente sostenibili. Un risultato che Canepa sta raggiungendo con il progetto Savethewater".