28 Gennaio 2019
Giorgia Martino
VIVERE GREEN
28 Gennaio 2019
Giorgia Martino

"L'istruzione trasforma vite": l'appello del Segretario ONU durante la Giornata Internazionale dell'Istruzione

Antònio Guterres esprime l'importanza del raggiungimento del Goal 5, istruzione di qualità, per riuscire a superare anche molte altre forme di disuguaglianza

Giovedì 24 gennaio è stata inaugurata la Prima Giornata Internazionale dell’Educazione, proclamata dall’Assemblea generale dell’ONU per evidenziare l’importanza dell’istruzione per la pace, lo sviluppo e la sostenibilità.

Solo pochi mesi fa, lo scenario che si evidenziava dal rapporto UNICEF – il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia – non era incoraggiante: “A future stolen, young and out-of-school” era il documento che riportava dati tristemente intuibili, in quanto pongono una correlazione tra ricchezza e istruzione. Chi non ha la fortuna di nascere in una famiglia abbiente, rischia seriamente di non proseguire gli studi.

Secondo i dati UNICEF, a livello globale solo la metà degli adolescenti completa la scuola, e i tassi più alti di mancata prosecuzione degli studi appartengono al Niger e alla Repubblica Centrafricana.

A proposito della Giornata Internazionale dell’Educazione, Antònio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha commentato l’importanza dell’istruzione in quanto quarto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030: “L’educazione trasforma vite” ed “è un motore per l’eliminazione della povertà e un potere per la pace”.

È necessario sottolineare quanto questo Sustainable Development Goal sia interconnesso ad altri Goal dell’Agenda 2030, perché un’istruzione inclusiva e accessibile per tutti permette anche di ridurre le disuguaglianze, raggiungere la parità di genere, combattere l’incitamento all’odio, alla xenofobia e all’intolleranza, migliorare la salute e proteggere le risorse del Pianeta.

“Eppure – dichiara Guterres – almeno 262 milioni di bambini, adolescenti e giovani non vanno a scuola, e la maggior parte sono ragazze”.

Guterres ha definito la mancanza di accesso all’istruzione una violazione di un diritto umano fondamentale, sostenendo che il mondo non può permettersi una generazione di giovani che non abbia le competenze necessarie per partecipare all’economia del futuro.

“Diamo priorità all’educazione come bene pubblico, supportandolo con cooperazione, partnership e finanziamenti, e riconosciamo che non lasciare indietro nessuno comincia proprio con l’istruzione” ha concluso il Segretario Generale ONU.

Si è espresso a tal proposito anche Audrey Azoulay, Direttore Generale dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura): “L’educazione è un diritto umano, un bene pubblico e una responsabilità globale”.

A livello europeo, il primo principio del pilastro dei diritti sociali richiama l’importanza di un’istruzione di qualità, inclusiva e permanente per tutti. La Commissione europea sta mandando avanti il lavoro per implementare entro il 2025 uno Spazio europeo dell’istruzione, per consentire a tutti i giovani di ricevere una migliore formazione di tutti, nessuno escluso.

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