20 Gennaio 2016
Giuliano Giulianini
VIVERE GREEN
20 Gennaio 2016
Giuliano Giulianini

Rio 2016: olimpiadi sostenibili?

Dalle medaglie riciclate agli avanzi compostati: tutte le misure di sostenibilità annunciate dagli organizzatori delle prossime olimpiadi estive.

Mancano 198 giorni all'inizio dei Giochi Olimpici, e 231 giorni a quelli paralimpici, di Rio 2016. Le olimpiadi sono, di per se, un evento dal forte impatto ambientale: chi ne ottiene l'organizzazione apre cantieri, costruisce strade, quartieri e nuovi impianti sportivi (per lo più in esubero rispetto alle reali necessità locali); per non parlare dell'arrivo e della permanenza, durante il mese dei giochi, di milioni di turisti, spettatori, atleti, tecnici, giornalisti, volontari e addetti ai lavori che ovviamente "occupano" il territorio, consumano risorse, producono rifiuti e aumentano le emissioni di CO2 della città olimpica.

Tutto questo è già stato quantificato: a Rio saranno consumati 3,5 milioni di litri di carburante, 6 mila tonnellate di cibo e 29,5 gigawatt di energia; sbarcheranno 28.500 tra atleti e tecnici a cui serviranno 1.500 autobus; tutto ciò produrrà 17 mila tonnellate di rifiuti, ed emissioni per 3,6 milioni di tonnellate di CO2. Su quest'ultimo fronte, comunque, l'organizzazione annuncia che Rio 2016 sarà l'edizione dei giochi con il più esteso programma di mitigazione delle emissioni: compensazioni per l'equivalente di 2 milioni di tonnellate di CO2 saranno messe in opera durante le gare, attraverso progetti edilizi, agricoli e manifatturieri.
La sostenibilità e il rispetto dell'ambiente hanno iniziato a costituire un fattore nell'organizzazione dei giochi olimpici a partire da quelli invernali del 1994, a Lillehammer in Norvegia. Da allora il Comitato Olimpico Internazionale e l'UNEP, il programma per l'ambiente delle Nazioni Unite, hanno collaborato per rendere più sostenibili i giochi, nella cui agenda organizzativa l'ecologia ha assunto il valore di principio fondamentale. A Sidney 2000 gli australiani costruirono il villaggio olimpico con criteri di sostenibilità, mentre gli inglesi, per Londra 2012, introdussero il concetto stesso di sostenibilità già dalla fase di progettazione e raccolta fondi. Che succederà a Rio?
I brasiliani hanno promesso di adottare buone pratiche ecologiche in diversi settori dell'organizzazione: dalla pianificazione dei trasporti alla scelta dei materiali per le nuove costruzioni, dall'approvvigionamento del cibo che verrà consumato al riciclo dei rifiuti che saranno prodotti. Per ridurre al minimo l'inevitabile impronta ambientale dell'evento, l'organizzazione ha stretto accordi con diversi partner. Ad esempio con il Marine Stewardship Council e l'Aquaculture Stewardship Council, organismi internazionali che certificheranno le filiere del pesce e dei frutti di mare dei fornitori dei giochi. Il Forest Stewardship Council si occupa invece di certificazione della filiera del legno: i brasiliani garantiscono che il 100% del legno impiegato nelle competizioni proverrà da fonti e produzioni sostenibili. Il comitato olimpico di Rio assicura anche che in nessun caso la carne consumata ai giochi proverrà da aree deforestate per l'allevamento e che, in generale, sulla salubrità e sostenibilità del cibo disponibile durante l'evento, vigileranno non meno di 20 ONG.
Il quartier generale dei giochi sarà stabilito in un edificio "temporaneo" che è stato efficientato per consumare il 70% in meno di energia rispetto alla norma; al termine della kermesse verrà smantellato permettendo il riciclo dell'80% dei materiali di costruzione.
Il sistema dei trasporti di persone e materiali è stato progettato per ottimizzare i tragitti ed evitare sprechi di tempo e carburante. La flotta di bus e furgoni necessari all'organizzazione verrà alimentata da biodiesel derivato al 20% da olio riciclato dall'uso alimentare: una soluzione che abbassa le emissioni di gas nocivi.
Per quanto riguarda i rifiuti, a volontari e impiegati dei giochi sono state date disposizioni per produrne il meno possibile, ad esempio evitando di stampare inutilmente da computer e vietando nella sede principale bicchieri di plastica e cestini individuali. Inoltre c'è un piano per riciclare regolarmente i rifiuti organici con il compostaggio.
Il simbolo della sostenibilità saranno però le medaglie: nel momento clou della gloria sportiva, sul podio, al collo di maratoneti e surfisti, calciatori e discoboli, finiranno ori, argenti e bronzi fatti con metallo riciclato.
Il Brasile punta molto sull'ambiente e sulla bellezza del proprio patrimonio naturale: basti pensare che le due mascotte delle olimpiadi, Tom e Vinicius, sono rappresentazioni antropomorfe della vegetazione e degli animali brasiliani, e che la torcia olimpica presenta delle aperture ondulate e multicolori che simboleggiano cielo, mare, foreste e montagne del grande paese sudamericano. Alle cronache dei prossimi mesi spetta stabilire se la città carioca potrà mettersi al collo la medaglia della sostenibilità.

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